Ho conosciuto Lella Golfo nel 1994 e con lei la Fondazione Bellisario che ha creato nel 1989 e che da allora presiede e di seguirne nel corso degli anni le numerosissime iniziative. Sono sempre rimasta colpita dall’energia e determinazione di questo network, dalla capacità di cogliere il senso del presente e di mobilitarsi per cause non solo giuste ma lungimiranti, intraprendendo battaglie per il merito con estrema concretezza.
So che spesso le campagne promosse hanno trovato davanti muri di ostilità proprio perchè anticipavano i tempi e avevano un approccio aperto e non marginale. Come i tanti manifesti per la “Lobby del merito”, lanciati quando di lobby nessuno aveva il coraggio di parlare e quando la parola “meritocrazia” era ancora sconosciuta ai più.
Come il tema della leadership femminile, oramai all’ordine del giorno ma che fino a qualche anno fa-quando la Fondazione Bellisario ha cominciato a parlarne-era un autentico tabù. Il coraggio di osare, la sfida perchè le donne raggiungessero i vertici e si affermassero nelle loro professioni, è stato il faro che ha illuminato il cammino della Fondazione.
Se oggi le donne sono sempre più presenti nei gangli vitali del sistema economico e politico, in Italia come in Europa, il merito non è solo dei loro talenti femminili finalmente riconosciuti ma anche di Associazioni come la Fondazione Bellisario che hanno lavorato con serietà e dedizione per questo obiettivo fondamentale.
E nonostante oltre un quarto di secolo sulle spalle, la Fondazione Bellisario e la sua Presidente continuano il rispettivo lungo cammino, senza tentennamenti ed esitazioni.
Ricerche, convegni, progetti di formazione e di microimprenditoria, mostre, appelli, missioni all’estero, opere di solidarietà, la Fondazione è diventata un laboratorio di idee e azioni che ha saputo seguire e spesso anticipare evoluzioni e cambiamenti della società.
Come ho detto all’inizio, sono 23 anni che conosco Lella Golfo, ne ho apprezzato fin da subito l’entusiasmo, lo spirito positivo e concreto, 23 anni di strada insieme con una donna eccezionale che oggi abbiamo il piacere di avere con noi.
Mi permetto di dire che “se non ci fosse bisognerebbe crearla” ma “per fortuna” c’è con la sua costante capacità di alimentare l’aggregazione, l’incontro, la collaborazione, l’amicizia di un numero sempre crescente di donne di tutt’Italia e non solo: imprenditrici, dirigenti d’azienda, professioniste, docenti universitarie, artiste, sportive, donne impegnate nella difesa dello Stato e della comunità, nell’Amministrazione, nella giustizia, tutte di grande talento e ai vertici, ma anche di giovani creative, coraggiose, ambiziose.
Dal momento del conferimento del premio “La Mela d’Oro” nel 1999 diventato il simbolo dell’eccellenza femminile, mi sono sempre più riconosciuta in questa grande famiglia che ha avuto il suo precursore in Marisa Bellisario prima donna a dirigere un’azienda statale a cui è stata intitolata la Fondazione che l’amica Lella ha creato e consolidato nel tempo.
Un riconoscimento che ogni anno premia le donne che si sono distinte nella professione, nel management, nella scienza, nell’economia, nella cultura e nel sociale a livello nazionale ed internazionale.
Un premio che ha assunto negli anni tale apprezzamento e notorietà da essere uno fra i più ambiti anche da personalità di altri Paesi, accanto alla manifestazione autunnale Donna, Economia & Potere altro appuntamento giunto alla sua XVII edizione nato per approfondire i temi dell’attualità economica e politica, insieme ai più significativi rappresentanti del mondo delle istituzioni, della politica, delle imprese e della società civile.
Ho detto ”per fortuna”, ma “la fortuna” si chiama Lella Golfo:una piccola grande donna che, seguendo il suo cuore e la sua passione, non si arrende davanti a ostacoli che chiunque altro crederebbe insormontabili e li supera, che pensa l’impossibile e lo realizza come la Legge sulle quote di genere approvata nel 2012, dopo una estenuante battaglia parlamentare grazie alla quale (in Italia) tutti i consigli d’amministrazione e i collegi sindacali delle società quotate in Borsa e partecipate, devono riservare un quinto dei posti alle donne. Solo pochi anni fa era impensabile e anche se ancora molto si deve fare, il lavoro di Lella rappresenta un traguardo storico per la presenza femminile nelle aziende italiane.
Ma con Lella è sempre così: lei abbraccia una causa e in breve forma una squadra. Per Lella ogni battaglia in nome della parità, del merito, della giustizia ha la sua dignità e va perseguita con tutte le forze. E’ impegnativo scegliere una simile compagna di viaggio ma è anche gratificante e me ne sono resa conto ad ogni appuntamento. La sensazione più bella è sentire che il gioco di squadra funziona, che “fare rete” ci arricchisce di nuovi stimoli, di nuovi rapporti umani, di nuovi obiettivi e di nuova linfa per affrontare la vita…
Grazie Lella.. che la tua storia sia testimonianza e incoraggiamento per tutti noi nello spirito di collaborazione ed amicizia che da sempre unisce i nostri due Paesi Italia e San Marino!
“Non fermatevi, neanche quando sarete sole e in difficoltà, quando cercheranno di tarparvi le ali e spegnere i vostri sogni. Non fermatevi perché dentro di voi, dentro noi tutti, c’è una forza capace di cambiare il mondo. Alimentatela, tenete acceso quel fuoco sacro e dovunque vi condurrà saprete che ne sarà valsa la pena” (LG)
Elisabetta Righi Iwanejko Segretario Generale Associazione San Marino-Italia e Coordinatore Fondazione Marisa Bellisario R.S.M