LE PROVOCAZIONI DEL PROF. ZAMAGNI ALLA CONFERENZA FRONTIERE CHE UNISCONO

 

Sono state numerose le provocazioni lanciate dall’economista Stefano Zamagni alla sala Montelupo di Domagnano.

Si è parlato di “Repubblica San Marino e Italia divise da frontiere secolari e unite da prospettive sinergiche”, nell’incontro organizzato da Associazione San Marino-Italia e Agenzia per lo Sviluppo Economico – Camera di Commercio di San Marino.

Nei discorsi introduttivi dei due promotori, Elisabetta Righi Iwanejko Presidente Associazione San Marino-Italia e Denis Cecchetti Direttore Generale ASE-CC, la speranza di un confronto dal quale possa scaturire a breve un dialogo proficuo per creare opportunità di crescita per il Paese.

E proprio dal rapporto bilaterale San Marino–Italia è partito l’intervento del Prof. Zamagni, dalla necessità di cooperare, non solo collaborare, cioè condividere una visione del mondo; una strategia di cooperazione dove venga affermata la reciprocità.

Dare senza perdere – ha affermato l’economista – e prendere senza togliere”. Il professore ha elencato poi una serie di azioni che la Repubblica dovrebbe intraprendere, davanti ad una platea di membri di governo, l’Ambasciatore d’Italia, i vertici sindacali e dell’associazionismo e di amministrazioni del circondario.

A cominciare dal combattere la cultura della rendita, e a distribuire la conoscenza, a tutti i livelli, partendo dal basso: studenti, scuole, imprese.

“Non sfruttate abbastanza la vostra Università” -ha detto rivolto ai sammarinesi. L’ateneo dovrebbe fungere da catalizzatore di progetti di grandi servizi che coinvolgano enti pubblici, imprese e terzo settore. In un rapporto paritetico, basato sulla sussidiarietà, principio pratico di libertà: “Insieme per coprogrammare e coprogettare”.

E ha portato ad esempio, l’Università degli Studi di Bologna che vedrà nascere il Tecnopolo, primo in Europa e il Piano strategico di Rimini che ha salvato la città dall’alluvione di maggio scorso.

Ha suggerito di trovare una sua specifica collocazione nel contesto internazionale e mettere in pratica un modello di democrazia deliberativa.

“Sareste i primi”, stuzzica Zamagni, mediante l’attivazione di un forum della società civile dove il cittadino deve contare ed essere partecipe.

L’ultimo consiglio, è stato quello di non ingigantire le difficoltà. Una visione positiva e prospettica che corre lungo tutta l’ora di intervento.

“Provocazioni positive”, dice il Segretario agli Affari Interni Gian Nicola Berti, che ricorda come nel 1906 l’Arengo dei Capofamiglia fosse già di per sé un esempio di democrazia deliberativa.

Serata molto partecipata che si è conclusa con la consegna all’illustre oratore dell’attestato di Socio Onorario dell’Associazione San Marino-Italia da parte della Presidente Elisabetta Righi Iwanejko.